Si tratta di una pompa meccanica di ultimissima generazione, che solo pochi giorni fa ha ricevuto il via libera per l’utilizzo clinico in Europa. Rispetto ai modelli fino ad oggi utilizzati, il dispositivo è più contenuto nelle dimensioni, tanto da renderne possibile l’impianto attraverso tecniche operatorie mini-invasive e presenta una significativa riduzione di complicanze.
24 NOV – Impiantato per la prima volta in Italia il cuore artificiale di ultima generazione che garantisce una sopravvivenza del 92% superiore ad ogni precedente modello e la totale assenza di eventi avversi derivati da malfunzionamento. L’intervento è stato effettuato ieri da Francesco Musumeci, Direttore della Cardiochirurgia e del Centro regionale trapianti dell’Ospedale San Camillo e dalla sua equipe.
Il modello impiantato “HeartMate III” è una pompa meccanica di ultimissima generazione, che solo pochi giorni fa ha ricevuto il via libera per l’utilizzo clinico in Europa ed è finalizzata ad aiutare il cuore malato. La sua ‘mission’ è quella di sostituire la funzionalità del ventricolo sinistro. Rispetto ai modelli fino ad oggi utilizzati, il dispositivo è più contenuto nelle dimensioni, tanto da renderne possibile l’impianto attraverso tecniche operatorie mini-invasive e, come accertato da autorevoli studi scientifici, presenta una significativa riduzione di complicanze.
Viene applicato internamente al livello dell’addome, sotto il diaframma ed è collegato esternamente con un tubo a una consolle. Il paziente su cui è stato eseguito l’intervento presentava una grave malformazione cardiaca conseguente ad un infarto del miocardio avvenuto lo scorso gennaio. Nonostante l’intervento di angioplastica e le cure intensive, le sue condizioni cliniche in questi mesi si erano ulteriormente aggravate e l’unica soluzione terapeutica per salvargli la vita era quella di ricorrere al cuore artificiale. L’intervento è pienamente riuscito.
24 novembre 2015