Il primo risale al 1986: un cuore a un bimbo di 11 mesi
Da allora l’Ospedale Pediatrico della Santa Sede ha fatto 419 trapianti di rene, 330 di cuore/polmone, 252 di fegato, 1 di intestino.
Superata la soglia dei 1.000 trapianti di organi solidi al Bambino Gesù. Con i 3 interventi eseguiti nella giornata del 20 novembre (2 trapianti di rene e 1 di fegato), dal 1986 a oggi il numero dei trapianti effettuati nell’Ospedale Pediatrico della Santa Sede è arrivato a 1.002: 419 di rene, 330 di cuore/polmone, 252 di fegato e 1 di intestino.
Il primo organo ad essere trapiantato, nel 1986, fu un cuore destinato a un bimbo di 11 mesi. Nel 1993 il primo trapianto di rene; nel 2008 il fegato e nel 2010 l’intestino. Grazie ai progressi della medicina e alla messa a punto di tecniche sempre più sofisticate, la percentuale di sopravvivenza dei pazienti trapiantati al Bambino Gesù è in continua crescita. A 5 anni dal trapianto è dell’88% per chi ha ricevuto un cuore nuovo; del 98% per il rene; del 96% per il fegato.
L’Ospedale Pediatrico della Santa Sede è unica struttura sanitaria pediatrica in Europa in grado di rispondere con differenti tecniche operatorie al bisogno di ogni tipo di trapianto, anche con interventi da vivente (per rene e fegato), combinati e multiorgano e attraverso la gestione integrata di tutte le fasi del processo (candidatura del paziente, gestione medica del periodo in lista, opzioni e intervento chirurgico, follow-up).
Oltre ai trapianti di organi solidi (cuore, polmoni, fegato, intestino, reni, pancreas), vengono effettuati trapianti di cellule e di tessuti (cornea, membrana amniotica, homograft) e impianti di cuore artificiale. Nel 2018, sono stati eseguiti 186 trapianti di midollo; 29 di cornea, 39 di homograft, 5 di membrana amniotica e 8 impianti di cuore artificiale.
Insieme alla ricerca sui tumori e all’accoglienza delle famiglie, all’attività trapiantologica è dedicata la campagna sociale “Il futuro è una storia di bambini” che l’Ospedale Pediatrico ha lanciato in occasione dei 150 anni dalla fondazione.
«Più di mille trapianti: è un traguardo che ci riempie di orgoglio perché a tanti bambini è stata data una nuova possibilità di vita», sottolinea Luca Dello Strologo, responsabile dell’Unità di Clinica del Trapianto Renale del Bambino Gesù. «Dopo 33 anni di attività sempre più intensa, sono incoraggianti i dati sulla sopravvivenza dei nostri piccoli pazienti, nonostante molti trapianti vengano effettuati su bambini con situazioni cliniche di partenza estremamente gravi e complesse. E tutto questo è possibile innanzitutto grazie a tutte quelle famiglie che con la donazione degli organi, nonostante il dolore della perdita, fanno sì che altre giovani vite possano essere salvate e poi grazie al lavoro di una squadra molto affiatata che include il personale medico, infermieristico e il Centro Nazionale Trapianti che coordina l’attività su tutto territorio italiano».
Fonte: Aido.it