Nel 2019 a Firenze, nel 2018 a Grosseto, nel 2008 a Ravenna e nel 2003 a Savona erano già stati prelevati organi a donatori con 97 anni compiuti ma nessuno longevo come la donatrice di Fabriano, 97 anni, 6 mesi e 29 giorni. La donna è morta a seguito di una emorragia cerebrale. Spesso le persone più anziane sono erroneamente convinte di non poter donare gli organi per ragioni anagrafiche. Invece, spiega Massimo Cardillo, direttore del Cnt, “in particolare, il fegato può mantenere una funzionalità ottimale anche in età molto avanzata”.
31 OTT– All’ospedale “Profili” di Fabriano è stato effettuato il prelievo di un fegato da una donna deceduta sabato scorso a 97 anni, 6 mesi e 29 giorni in seguito a emorragia cerebrale: si tratta della donatrice di organi più anziana mai registrata in Italia. Nel 2019 a Firenze, nel 2018 a Grosseto, nel 2008 a Ravenna e nel 2003 a Savona erano già stati prelevati organi a donatori con 97 anni compiuti ma nessuno longevo come la donatrice di Fabriano. A riferirlo, in una nota, è il Centro Nazionale Trapianti (Cnt), che ricorda come l’età dei donatori stia crescendo negli anni. Nel 2021 l’età media dei donatori utilizzati è stata di 60,4 anni, nel 2002 era di 52 anni. Complessivamente il 46,8% dei prelievi di organi dello scorso anno è stato effettuato su persone decedute oltre i 65 anni, e il 13,6% dei donatori aveva più di 80 anni.
“L’età media dei donatori sta salendo per via dell’aumento dell’aspettativa di vita ma soprattutto grazie a una sempre maggiore capacità della rete trapiantologica di utilizzare con successo organi anziani, mantenendo standard qualitativi e di sicurezza molto elevati anche in questo tipo di trapianti”, commenta nella nota il direttore del Centro nazionale trapianti Massimo Cardillo. “In particolare, il fegato può mantenere una funzionalità ottimale anche in età molto avanzata e questo consente prelievi anche da persone ultranovantenni. In questo caso il merito va al Centro regionale trapianti delle Marche e al coordinamento dell’ospedale di Fabriano per aver portato a termine la donazione, naturalmente grazie al consenso dei familiari della donatrice, che ringraziamo per la loro generosità”.
“Purtroppo – sottolinea il Cnt – spesso le persone più anziane sono erroneamente convinte di non poter donare gli organi per ragioni anagrafiche e per questo, al momento del rinnovo della carta d’identità, si astengono o registrano un’opposizione al prelievo: nel 2021 il tasso di opposizione tra gli ultraottantenni si è attestato al 61,7% contro il 31,1% della popolazione generale”.
“Il caso di Fabriano – conclude Cardillo – è la testimonianza che tutti possono dare il consenso alla donazione degli organi, a prescindere dalla propria età: è importante informare correttamente le persone più anziane, perché anche il loro sì può consentire di salvare la vita di un paziente in attesa di trapianto”.
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